L'assassina e l'impero by Sarah J. Maas

L'assassina e l'impero by Sarah J. Maas

autore:Sarah J. Maas [Maas, Sarah J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Celaena avrebbe voluto tornare a casa, ma Sam insisté per andare al parco, in quartiere elegante lungo il fiume Avery. Dopo aver girovagato per i sentieri di ghiaia ben curati, Sam crollò su una panchina di fronte al fiume. Si levò il cappuccio e si sfregò il viso con le mani.

— Noi non siamo così — bisbigliò attraverso le dita.

Celaena abbassò gli occhi per guardarlo, poi si lasciò cadere sulla panchina di legno. Sapeva esattamente cosa intendeva. Lo stesso pensiero le era riecheggiato in testa per tutto il tragitto fino a lì. Erano stati addestrati a uccidere, mutilare e torturare. Celaena era capace di scorticare un uomo tenendolo in vita. Era capace di tenere qualcuno sveglio e cosciente per lunghe ore di tortura, di infliggere il dolore più atroce senza versare una goccia di sangue.

Arobynn era stato davvero molto abile, in questo. Aveva accolto le persone più spregevoli – stupratori, sicari, assassini solitari che avevano macellato tanti innocenti – e aveva fatto leggere a Celaena tutte le informazioni raccolte sul loro conto. Aveva letto di tutti i loro orribili misfatti finché era diventata così furiosa da non riuscire più a pensare con lucidità, finché aveva desiderato con tutta se stessa di farli soffrire. Arobynn aveva affilato la sua rabbia trasformandola in una lama letale. E lei glielo aveva permesso.

Prima della Baia del Teschio, lei aveva fatto di tutto, raramente aveva sollevato obiezioni. Aveva finto di avere una sorta di codice morale, aveva mentito a se stessa dicendosi che, dal momento che non ci provava gusto, in qualche modo era giustificata, eppure… c’era stata anche lei, in quella stanza sotto la Fortezza dell’Assassino, e aveva visto scorrere il sangue verso lo scarico sul pavimento inclinato.

— Non possiamo essere così — disse Sam.

Lei gli prese le mani, allontanandogliele dal viso. — Noi non siamo come Farran. Siamo capaci di farle, certe cose, ma non ci piace farle. È questa la differenza.

Gli occhi castani di Sam erano distanti mentre guardava la corrente leggera dell’Avery che avanzava verso il vicino mare. — Quando Arobynn ci ha ordinato di fare cose come quelle, non ci siamo mai rifiutati.

— Non avevamo scelta. Ma adesso sì. — Una volta lasciata Rifthold, non avrebbero mai più dovuto fare una scelta del genere: avrebbero potuto stabilire le loro regole.

Sam la guardò, l’espressione sul suo viso era così tormentata e desolata da farla star male. — Ma c’era sempre quella parte, quella parte di noi a cui piaceva quando si trattava di qualcuno che lo meritava davvero.

— Sì — rispose piano Celaena. — Sì, c’era sempre quella parte. Ma avevamo comunque un limite, Sam, e non l’abbiamo superato. Non esistono limiti, invece, per quelli come Farran.

Non erano come Farran. Sam non era come Farran. Nel profondo del suo cuore ne era certa. Sam non sarebbe mai stato come Farran. Non sarebbe mai stato neanche come lei. A volte si domandava se lui sapesse quanto poteva diventare malvagia.

Sam appoggiò la testa sulla sua spalla. — Quando moriremo, pensi che saremo puniti



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